04-08-2008 16:59

Petrucci: 'Mai messo il bavaglio agli atleti'

Il presidente del Coni risponde alle critiche di Gasparri

"Non c'é stata nessuna pressione sugli atleti. Sul tema dei diritti umani gli atleti sono liberi, basta parlare con loro e si capirá che non c'e' stato nessun bavaglio".

 

Il tempo di atterrare a Pechino e subito arriva la replica al capogruppo del Senato del PdL Maurizio Gasparri che ieri aveva mosso pesanti critiche contro i vertici del Coni responsabili di imporre il silenzio a quegli atleti azzurri che potrebbero esprimere con atti simbolici il proprio dissenso contro il governo cinese.

 

Regole Cio a parte, quelle alle quali si appella il presidente del comitato olimpico italiano, il nodo del dissenso dell'opinione pubblica mondiale nei confronti del Paese ospitante rischia di far precipitare l'interesse per l'agonismo e le prestazioni degli atleti.

 

Fa sentire anche la sua voce il presidente del Cio, Jacques Rogge: "Ho la sensazione che le Olimpiadi del 2008 rimarranno nella storia come una tappa chiave dell'importante trasformazione della Cina", ha detto a quattro giorni dall'inizio dei Giochi di Pechino. Dopo aver evidenziato "il coraggio e la determinazione della popolazione cinese", Rogge si e' augurato che le Olimpiadi possano "contribuire ad attenuare il dolore della Cina", sconvolta nei mesi scorsi dal terribile terremoto nella regione del Sichuan che ha causato 70.000 morti. "La Cina - sottolinea Rogge - e' un paese in pieno cambiamento, con un grande avvenire e un potenziale straordinario".

 

Nessuna parola, pero', sull'attentato terroristico che oggi e' costato la vita a 16 doganieri nello Xinxiang. Secondo il presidente del Cio, infine, i Giochi saranno "una pietra miliare" per il movimento olimpico. Intanto il giorno di inaugurazione Radicali, Amnesty International,parlamentari di entrambi gli schieramenti si mobilitano in vista della manifestazione nazionale per i Diritti Umani e per il Tibet, che si terra' ad Assisi e da Torino parte una petizione firmata da mille persone per chiedere al governo di disertare la cerimonia di inaugurazione dei prossimi Giochi Olimpici. A raccogliere le firme e' stata l'associazione di Comuni, Province, Regioni per il Tibet, che riunisce esponenti politici e religiosi di matrice diversa.

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