10-08-2008 10:38

L'abbraccio di Georgia e Russia

Sul podio del tiro a segno insieme la georgiana Nino Salukvadze e la russa Natalia Paderina

Un abbraccio per la pace e la fine delle ostilita' che vale forse piu' di tutte le mediazioni politiche a livello internazionale e piu' di ogni altro appello dalle platee piu' svariate.

 

E' l'abbraccio che la georgiana Nino Salukvadze ha d'istinto voluto dare alla russa Natalia Paderina sul podio del tiro a segno. Lei, la georgiana aveva appena vinto la medaglia di bronzo; l'altra, la russa, era la medaglia d'argento della stessa gara, il tiro alla pistola da 10 metri. L'oro e' andato alla cinese Guo Wenjun.

 

E dire che fino a poche ore prima la Salukvadze aveva rischiato di non gareggiare, perche' l'intenzione della delegazione della Georgia era quella di ritirarsi dalle competizioni a causa del conflitto armato con la Russia in Ossezia del sud. Ma da Tbilisi il presidente georgiano aveva insistito perche' gli atleti restassero in Cina alle Olimpiadi, anzi che si impegnassero di piu' per dare gloria al Paese caucasico attraverso la sola arma dello sport. E alla fine cosi' e' stato, almeno nella gara che ha visto protagonista la Salukvadze. E lei, quando sul podio si e' ritrovata con alle sue spalle, pronta a ricevere la medaglia d'argento, la russa Paderina, con immediato slancio e sorridendo le si e' avvicinata e l'ha cercata, l'ha abbracciata.

 

E ai piu' e' sembrato che anche la russa stesse per fare la stessa cosa, anche lei pensando che fosse la cosa piu' significativa di quel momento pure cosi' importante nella vita di un atleta, quale e' la cerimonmia di premiazione sul podio olimpico. Una scena che ha toccato le corde della sensibilita' nei tifosi lungo il campo di gara e l'applauso che ne e' seguito e' la conferma che era quello il gesto da compiere, che quell'abbraccio alla rappresentante del Paese con cui si in queste ore in guerra era l'unica vera impresa. Proprio nello spirito di Olimpia.

 

"E' molto difficile per noi georgiani visto quello che sta succedendo a casa - le parole della Salukvadze - .E' stato bello da parte di Natalia venire poi da me e abbracciarmi". "Ieri ho pensato che il team olimpico georgiano forse doveva ritirarsi dai Giochi - rivela ancora la Salukvadze - ma il presidente Saakashvili ci ha chiamato e ci ha detto che avremmo fatto meglio a rimanere". E cosi' e' arrivata la prima medaglia, un bronzo che significa tantissimo anche se non puo' certo spazzare via tutte le preoccupazioni. "Oggi ero molto nervosa, e' davvero difficile per la mia gente - ammette la georgiana -. La scorsa notte nessuno di noi e' riuscito a dormire, siamo stati svegli fino alle due, l'unica cosa a cui riusciamo a pensare e' il nostro Paese".

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