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"Ci abbiamo messo del nostro e dobbiamo fare autocritica, pero' lassu' qualcuno non ci ama". Il presidente della Federscherma Giorgio Scarso traduce cosi' l'amarezza e la rabbia per il mancato accesso alla finalissima delle azzurre del fioretto, frenate dalla Russia e da alcune decisioni arbitrali nell'ultimo assalto della Vezzali piu' che contestate.

"Non c'e' persecuzione nei nostri riguardi - ha aggiunto Scarso - pero' l'arbitro ha sbagliato nell'ultima stoccata con una interpretazione troppo restrittiva". Vezzali, Granbassi e Trillini preferiscono il silenzio in vista della finale per il bronzo contro l'Ungheria.

Inviperito invece il ct Andrea Magro, secondo il quale l'arbitro "ci ha tolto cinque o sei stoccate". Andrea Magro, ct della nazionale di scherma, e' stato inibito dalla presenza in panchina nella finale per il bronzo del fioretto a squadre perche' nella fase di riscaldamento prima di Italia-Ungheria ha avuto un gesto di stizza lanciando una sedia contro una porta, che ne e' risultata sfondata.

Sono queste le decisioni e le motivazioni della Federazione internazionale della scherma, che ha inflitto Al tecnico azzurro un cartellino nero, in attesa di una decisione su un'eventuale squalifica.''L'amarezza per l'eliminazione subita in semifinale contro la Russia e' ormai acqua passata: le ragazze, conquistando il bronzo a squadre, hanno fatto la cosa migliore''. Cosi' l'allenatore azzurro Giulio Tomasini ha commentato a caldo a microfoni della Rai la conquista del bronzo nel fioretto a squadre ai Giochi di Pechino.

 ''Provo tantissima gioia per le ragazze, che sono fantastiche - aggiunge - hanno lavorato tanto, questa medaglia se la sono meritata. La Trillini? Quando avra' smesso sara' sempre nei nostri cuori''.''Ci tenevamo al primo posto, ma abbiamo combattuto per il Terzo e siamo riuscite a conquistarlo. La mia carriera? Termina qui, almeno per il momento'', ha aggiunto Giovanna Trillini. E Valentina Vezzali aggiunge: ''Ci credevamo tanto in questo bronzo e ce l'abbiamo messa tutta per conquistarlo: dobbiamo essere piu' forti delle avversarie e anche dell'arbitro''.